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Archivio di Stato di Firenze
Gli Autogrill
Ho scelto il tema degli Autogrill perché rappresentarono uno dei simboli del progresso e del desiderio di modernità e l’espressione della piena fiducia nel futuro che contraddistingue l’architettura nell’Italia del Miracolo economico. Le vicende della costruzione degli Autogrill sono strettamente connesse allo sviluppo del sistema economico occidentale e allo spostamento dell’attenzione, dai meccanismi di produzione delle merci, a quelli della distribuzione e del consumo, all’interno dei quali il cibo assume un ruolo centrale. La creazione in Italia di una vasta rete autostradale, accompagnata dallo sviluppo della ristorazione nelle aree di sosta, si rivelò determinante nella trasformazione in senso industriale dei consumi alimentari. L’intuizione di alcuni imprenditori illuminati, come Mario Pavesi, Angelo Motta e Gioacchino Alemagna, che intravidero un possibile sviluppo di mercato per i loro prodotti, fece il resto, e fu alla base della nascita di un sodalizio con altrettanti architetti che si fecero interpreti delle esigenze del momento, adattando alla situazione italiana le istanze più innovative provenienti dalle esperienze internazionali.
In Toscana due Autogrill “gemelli”, gestiti dalla Pavesi, furono realizzati nel 1962 dagli architetti Alfonso Stocchetti e Raffaello Fagnoni, in collaborazione con Angelo Bianchetti, l’architetto milanese che divenne l’interprete indiscusso delle esigenze commerciali di Mario Pavesi.
Autogrill Pavesi, Autostrada Firenze Mare, Montecatini Terme, 1962
Fondo Alfonso Stocchetti
Stocchetti è incaricato nel 1958 dalla società Epea-Pavesi di eseguire il progetto per una stazione di sosta sull’Autostrada Firenze-mare, in prossimità dell’uscita di Montecatini Terme, e propone un punto di ristoro laterale, collegato alla corsia opposta attraverso un sottopasso. La realizzazione dell’opera non è immediata e la corrispondenza con Bianchetti, referente e intermediario del progetto, è interessante per capire il passaggio ad una soluzione tipologica e progettuale innovativa. Bianchetti impone la “tipologia a ponte”, la struttura a cavalcavia proposta per la prima volta in Italia nel 1959, proprio dalla Pavesi, per l’Autogrill di Fiorenzuola d’Arda, a Piacenza. L’Autogrill a ponte sembra corrispondere al meglio all’idea di progresso collegata alla bellezza della velocità: gli aspetti tecnologici della progettazione divengono preponderanti mentre l’idea di una proiezione territoriale dell’architettura l’avvicina alla poetica delle “megastrutture” che sarebbero diventate proprio in questi anni un tema compositivo ricorrente. D’altro canto Bianchetti, in un resoconto del viaggio compiuto negli Stati Uniti proprio con l’intento di documentarsi sulle esperienze dell’architettura americana, e apparso nel 1960 sulla rivista Quattroruote, afferma che nel caso delle strutture a ponte “i test psicologici assicurano che la decisione di far tappa non impone all’automobilista il minimo sforzo di volontà”(1).

 

(1) – A. BIANCHETTI, Le oasi dell’Autostrada, in Quattroruote, n.1 gen. 1960
Autogrill Pavesi Antella, Autostrada del Sole, Firenze, 1962
Fondo Raffaello Fagnoni
Negli stessi anni Raffaello Fagnoni è direttore dei lavori per la costruzione dell’Autogrill Pavesi Antella, sull’Autostrada del Sole, nei pressi di Firenze. La scelta del luogo in cui realizzare gli edifici viene effettuata senza alcuna ricerca di ambientazione paesaggistica ma rispondendo unicamente alle sole esigenze di mercato, allo scopo di creare un nuovo canale di diffusione dei prodotti alimentari. Osservando le immagini dei terreni destinati al passaggio dell’autostrada e alla costruzione delle aree di ristoro, capiamo come queste vere e proprie “architetture pubblicitarie” si stagliassero sul paesaggio agrario dell’Italia di quegli anni, proponendo all’automobilista di passaggio quasi un brano di città: per chi si fermava ai tavolini, affacciati sulle corsie dell’autostrada, gli Autogrill regalavano prospettive inconsuete, ma bellissime, sulla campagna circostante. Le caratteristiche generali della struttura, che venivano approvate da Bianchetti in accordo con la società, restavano costanti: segno distintivo degli Autogrill Pavesi era il trattamento cromatico delle tettoie frangisole, di colore rosso vivo, con le poche insegne pubblicitarie che si integravano in maniera equilibrata con la struttura. La “tipologia a ponte” avrebbe trovato alla fine degli anni’70 una propria limitazione nelle variazioni del traffico e nei costi esorbitanti per la loro realizzazione che fanno dire a Bianchetti, in uno scritto del 1979, “non è più pensabile di realizzare un ponte […]”(2).

(2) – A. COLBERTALDO, Quando si mangiava sopra i ponti, in “Modo” n.18 aprile 1979
01/02— Incarico a Stocchetti da parte della Società Epea (Pavesi), 27/03/1958, testo dattiloscritto, matita
03 — Corrispondenza di Alfonso Stocchetti con Angelo Bianchetti, 11/10/1960, testo dattiloscritto
04 — Corrispondenza di Alfonso Stocchetti con Angelo Bianchetti, 22/12/1960, testo dattiloscritto
05 — Corrispondenza di Alfonso Stocchetti con Angelo Bianchetti, 09/01/1961, testo dattiloscritto
06 — Corrispondenza di Alfonso Stocchetti con Angelo Bianchetti, 23/06/1961, testo dattiloscritto
07 — Edificio realizzato, stampa fotografica in b/n
08/09— Veduta prospettica, giugno 1958. Particolare del cartiglio, copia su carta
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Tutte le immagini sono protette da copyright: ©ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE
01/02— Modello, stampa fotografica in b/n
03 — Modello, stampa fotografica a colori
04 — Terreni espropriati autostrada, anni ’50, stampa fotografica in b/n
05 — Facciata sud e fianco est, scala 1:100, 1962, copia su carta
06/07 — Edificio realizzato, stampa fotografica a colori
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